SCRIVERE GIALLO – Primi passi
PRIMI PASSI
Tra tutti i generi, il giallo è forse quello che richiede da parte di uno scrittore il maggior esercizio di concentrazione e disciplina.
Si parte da un delitto, o comunque da un evento che richiede l’intervento di un investigatore, e viene avviata un’indagine che ha come obiettivo lo smascheramento del colpevole e l’individuazione dei motivi che lo hanno spinto a compiere l’atto criminale. Chi si occupa dell’indagine può essere un professionista - qualcuno che fa parte delle forze dell’ordine o un private eye - oppure un detective amatoriale - ad esempio un avvocato, un giornalista, uno scrittore, uno psicologo, un prete - che si trova invischiato nel caso per motivi personali o professionali.
Partendo da questo assunto, uno scrittore deve innanzitutto chiedersi cosa è successo e perché è successo. Avere ben chiaro chi è il colpevole e quali sono le sue motivazioni farà sì che la storia possa procedere con una certa fluidità e in una direzione ben precisa.
INDICAZIONI DI METODO
Come procedere? Premesso che non esiste un metodo valido in assoluto e che ogni scrittore ha il suo, qui vogliamo parlare di quello utilizzato da noi, fondato sulla nostra esperienza di sceneggiatrici e di autrici e sugli insegnamenti dei tutor americani con cui abbiamo lavorato.
Per cominciare, prendiamo un foglio e dividiamolo in quattro colonne.
Nella PRIMA COLONNA scriveremo al centro la parola DELITTO.
Qui inseriremo tutto quello che riguarda l’evento delittuoso. L’ora in cui è avvenuto e dove. Chi lo ha commesso e il modus operandi nei singoli dettagli: cosa ha fatto il colpevole minuto per minuto fin quando il crimine non è stato scoperto (la cronologia esatta del fatto criminoso è essenziale per la ricostruzione che dovrà fare l’investigatore) Chi era nelle vicinanze e cosa ha visto o sentito.
Nella SECONDA la parola sarà MOTIVAZIONE.
Qui verrà analizzato il ‘perché’, la motivazione che ha portato il colpevole a compiere il fatto. Più è forte la motivazione, più la storia risulterà intrigante e coinvolgente.
Nella TERZA scriveremo CHI È IL COLPEVOLE.
Questa è una colonna importantissima, perché riguarda il profilo psicologico del colpevole. È strettamente legata alla precedente, perché dobbiamo analizzare chi è il nostro “cattivo” e cosa lo ha spinto a commettere un delitto. Più saremo a conoscenza di dettagli sulla sua vita, più avremo modo di raccontarlo in modo verosimile e avvincente. Ricordiamo sempre che lui è il co-protagonista della vicenda, l’antagonista, quindi più è forte e credibile, più la nostra storia avrà radici profonde e ben piantate.
Attenzione, importante:
il colpevole non deve essere “il maggiordomo”, ovvero un personaggio che tiriamo fuori sul finale, come una sorta di deus ex machina o un coniglio dal cappello, che utilizziamo per la risoluzione del giallo. Deve invece essere qualcuno che è presente nella storia sin dall’inizio e che all’interno della narrazione ha una funzione ben precisa.
I “cattivi” non devono mai essere cattivi fine a se stessi. Devono essere motivati e credibili.
Nella QUARTA infine metteremo a fuoco CHI È IL DETECTIVE
La prima cosa da fare è decidere se vogliamo che a investigare sia un professionista o un detective amatoriale. Nel secondo caso, per una questione di verosimiglianza, è consigliabile che abbia qualche amicizia nelle forze dell’ordine, in modo da avere un sostegno in caso di necessità. Se invece è un poliziotto, un carabiniere o qualcuno all’interno dell’apparato giudiziario, sarà bene informarci bene sulla carica che ricopre e su quello che può o non può fare.
Un consiglio: quando scriviamo un giallo, mettiamo il nostro detective sotto pressione. In questo modo la storia acquisterà maggior forza e mordente. Conoscere quali sono i suoi limiti ci aiuterà a farlo.
Teniamo presente che queste prime colonne, a mano a mano che procediamo con la scrittura, potranno essere modificate e arricchite, ad esempio elencando gli indizi che l’investigatore scopre di volta in volta. I gialli, fra le varie cose, sono anche dei divertenti giochi intellettuali, in cui l’autore sfida il lettore a cogliere le tracce che ha seminato lungo tutto il racconto per permettergli di scoprire il colpevole.
(continua…)
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