LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI – SEI ERRORI DA NON FARE SE VUOI SCRIVERE GIALLI

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI

PILLOLE DI SCRITTURA

 Sei errori da evitare se scrivi gialli

Flumeri&Giacometti

Avete deciso di cimentarvi con un romanzo e , dopo molti ripensamenti, avete optato per scrivere un giallo perché - si sa - vendono bene e possono essere una sfida interessante da affrontare.

Siamo perfettamente d’accordo con voi, ma attenzione: tenete presente che i gialli sono brutte bestie, tutto deve tornare perfettamente – pena la collera del lettore! – e non sono così facili da gestire.

Qualche tempo fa  abbiamo pubblicato un vademecum  sulla scrittura di un  giallo  -https://www.flumeriegiacometti.it/f-g-gli-ingredienti-della-scrittura-dal-rosa-al-giallo/ -

Piernicola Silvis, in un altro articolo più recente sul nostro blog, ci ha spiegato come si costruisce un thriller  - https://www.flumeriegiacometti.it/7843-2/ -

Ma  quello su cui non ci siamo ancora soffermate sono gli errori da evitare assolutamente prima di mettersi al lavoro. Vediamoli insieme.

 

  • Mai parlare di qualcosa che non si conosce.

Stiamo raccontando la storia di un delitto  che è avvenuto in Inghilterra? Dobbiamo conoscere le procedure del Paese in cui ambientiamo il nostro racconto.   Non basta aver letto tutti i gialli di Sir Arthur Conan Doyle o aver visto tutte le puntate di Broadchurch – una serie televisiva strepitosa! Dobbiamo sapere che la polizia nel Regno Unito ha diversi corpi territoriali divisi in zone, quindi dovremmo mettere a fuoco in che contea ambientiamo il nostro giallo e chi indaga.  A questo punto sarà bene studiare le procedure locali –  ci siamo imbattute nel problema e alla fine abbiamo optato per ambientare la storia in Italia,  dove era molto più semplice per noi reperire le informazioni. Senza una corretta documentazione, corriamo il rischio di scrivere la storia di Pippo, Pluto e Paperino.

  • Creare una storia che sia solo plot.

L’intreccio nel giallo è importantissimo, ogni dettaglio deve convergere  verso la soluzione finale, ma attenzione: ciò che interessa veramente il lettore sono i rapporti umani, i legami emotivi fra le persone. Non dimentichiamolo mai. Senza aver creato un buon intreccio di rapporti, la storia rischia di diventare un perfetto ingranaggio privo di anima.

  • Non avere una posta in gioco.

Questo si riallaccia al punto precedente. Talvolta si crea una storia interessante dove tutto marcia alla perfezione , eppure  si avverte che manca qualcosa, che non si è creata la tensione giusta. Di solito è perché non c’è una posta in gioco.  Più è  alta la posta in gioco, più la tensione drammatica cresce.  Se non c’è, il rischio è di avere una macchinetta perfetta senza alcun pathos.

  • Inventare un cattivo che non sbaglia mai.

Il delitto perfetto non esiste, altrimenti non scriveremmo gialli. Quindi quando creiamo un cattivo, pensiamo  sì al suo piano in modo che tutto funzioni, ma ricordiamoci che qualcosa deve sfuggire dalle sue reti, perché sarà proprio quel qualcosa che aiuterà il nostro  investigatore a venire a capo della matassa.

  • Eccedere nel voler sorprendere il pubblico.

Attenzione alla verosimiglianza di ciò che si racconta. Talvolta storie troppo fantasiose non riescono a convincere il lettore e si rischia di fare un  buco nell’acqua per eccesso di fantasia.

  • Non leggere libri gialli, noir o thriller

Infine, se non siamo lettori onnivori di gialli,  noir o  thriller, è meglio lasciar perdere. Stiamo parlando di romanzi in cui la suspense è  proprio l’A B C  e non si apprende dalla mattina alla sera.

E poi, se non siamo  appassionati del genere, perché scrivere proprio una crime fiction?