A SCUOLA DAI GRANDI – ELMORE LEONARD
ELMORE LEONARD
Lo scrittore dev’essere invisibile
L’uso dell’avverbio? Un peccato mortale
Le descrizioni dei personaggi? Da evitare
Le parti che il lettore salterebbe? Tagliale
Da uno dei maestri indiscussi dell’hard boiled, dieci regole di scrittura su cui riflettere. Leonard le riassunse in un pezzo scritto per The New York Times , che poi divenne un agile saggio illustrato da Joe Ciardiello per accompagnare le indicazioni sempre valide dello scrittore. Le trovate sintetizzate qui sotto, con una breve premessa dell’Autore: “Queste sono regole che ho raccolto strada facendo per riuscire a rimanere invisibile quando scrivo un libro, per aiutarmi a mostrare piuttosto che a dire cosa sta accadendo nella storia.”
1.Non cominciare mai un libro parlando del tempo. Se serve solo a creare atmosfera e non è la reazione di un personaggio alle condizioni atmosferiche, allora non andrai troppo lontano.
2. Evita il prologo. Un prologo può risultare irritante, soprattutto se viene dopo un’introduzione che segue una prefazione. Un prologo in un romanzo fa parte della backstory, lo puoi mettere dove vuoi.
3. Quando scrivi un dialogo, non usare nessun altro verbo all’infuori di “dire”. Il dialogo appartiene al personaggio, il verbo è l’autore che si intromette. E “disse” è molto meno invadente di “borbottò”, “asserì” “chiosò” “ribadì”.
4. Non usare mai un avverbio per modificare il verbo “dire.” L’utilizzo di un avverbio in questa circostanza (in realtà quasi in ogni circostanza) è un peccato mortale.
5. Tieni sotto controllo i punti esclamativi. Ti è permesso metterne non più di uno ogni centomila battute
6. Non usare mai le parole “all’improvviso” o “si scatenò il finimondo”. Questa regola non ha bisogno di spiegazioni: ho notato che gli scrittori che usano “all’improvviso” hanno un minor controllo dei punti esclamativi.
7. Usa il dialetto o le espressioni gergali con moderazione. Una volta che avrai riempito la pagina di apostrofi o di parole tronche, non sarai più in grado di fermarti.
8. Evita descrizioni dettagliate dei personaggi. Come afferma un personaggio di Steinbeck: “Non mi piace che qualcuno mi dica che aspetto ha il tizio che sta parlando. Voglio immaginarmelo dal modo in cui parla.”
9. Non fare descrizioni dettagliate di luoghi e cose, a meno che tu non sia Margaret Atwood e riesca a dipingere le scene con le parole. Le descrizioni bloccano l’azione, il flusso della storia.
10. Cerca di tagliare le parti che il lettore salterebbe. Pensa a quello che salti tu quando leggi un romanzo: lunghi periodi di prosa troppo pieni di parole.
Ma la regola più importante è quella che le riassume tutte: se suona come un testo scritto, allora lo riscrivo.
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